“Un giorno” di David Nicholls
“I giorni sono dove viviamo. Arrivano e ci svegliano migliaia di volte. Sono lì per farci felici: dove vivere se non nei giorni?”
Ci sono dei libri che scegliamo per caso, di corsa, per avere qualcosa in borsa durante un lungo viaggio ma quando arriviamo all’ultima pagina capiamo che non è stato un caso, no.
Sono stati loro a scegliere noi.
“Un giorno” di David Nicholls, Neri Pozza Editore, è ovunque, in tutte le librerie e solo per questo pensavo fosse un libro un po’ scemo (ho letto dopo le recensioni entusiaste) e in un giorno (appunto!) in cui volevo leggere qualcosa di un po’ scemo l’ho comprato colpevole.
Lascio perdere la trama: anche quella è ovunque.
Quello che di questo libro non riesco a lasciar perdere è che non mi ha fatto mangiare, dormire, andare in bagno senza di lui per i giorni in cui l’ho letto.
E quando mi staccavo dalle pagine avvertivo un senso struggente di nostalgia dei due protagonisti a cui, se avessi avuto il numero di cellulare, avrei tanto voluto fare un colpo di telefono nel frattempo.
Difficile pensare di non amare Emma perché o ci assomiglia o ne conosciamo una che è molto, molto vicina a noi e impossibile non amare Dex(ter) perché ne abbiamo amato uno e con grossa probabilità ancora lo amiamo.
Non credo che “Un giorno” sia un libro che parla d’amore come dicono tutti, di-quella-sua-maglietta-fina-il-primo-amore-non-si-scorda-mai ma è molto di più.
Nella vita pensiamo di dover scegliere le mosse migliori, di infilare i passi giusti, di piacere agli altri prima che a noi stessi per poi trovarci ad un passo dalla felicità con la F maiuscola e accorgerci che a noi quella cosa lì non piace poi tanto e che no, non è il maiuscolo che fa per noi.
Per quanto riguarda l’Amore, anche qui tra maiuscolo e minuscolo fate voi.
Non si può arrivare vivi alla fine del libro senza un esame di coscienza, di quelli che ci chiediamo anche chi-me-lo-fa-fare-è-solo-un-cazzo-di-libro e invece resistiamo perché vogliamo vedere cosa (ci) capiterà.
“Un giorno” è lungo una vita che potrebbe essere la nostra ed è incredibile come, anche se sai che è solo un libro, quando lo infili tra quelli letti, hai come la sensazione di aver visto qualcosa di familiare, un vhs lasciato in cantina in cui sei tu quel ventenne con l’aria incazzata, e sarai tu quel quarantenne un po’ felice-a-tratti-con-qualche-rimpianto se non cominci da subito a cambiare delle cose.
In fretta.
La conclusione a cui si arriva in fondo alle pagine beh, quella è tutta vostra.
Sconsigliato: a chi è geloso dei migliori amici.
ps: in attesa del film con Jim Sturgess e Anne Hathaway.
Colonna sonora del libro (più che altro nella mia testa)